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sabato 6 ottobre 2007

Tesori Nascosti

Tesori nascosti.. . Da quando le navi hanno cominciato a solcare i mari ci furono dei naufragi. Molte navi sono affondate con i loro equipaggi a causa degli uragani, degli scogli insidiosi, delle battaglie navali e delle scorrerie di pirati. Ci sono stati perfino dei capitani che hanno aperto delle falle nelle proprie imbarcazioni per ricavarne un vantaggio. Ogni nave colata a picco può contenere un tesoro sommerso. Ai nostri giorni, gli spiriti avventurosi sono soprattutto affascinati dal pensiero dei galeoni spagnoli del '500 e del '600, affondati mentre trasportavano oro e argento dal Nuovo Mondo ai forzieri europei. Tuttavia non bisogna dimenticare che le navi spagnole erano registrate accuratamente e che le operazioni di salvataggio iniziavano subito dopo che la notizia del naufragio era giunta a terra. Naturalmente a quel tempo i soccorritori disponevano di attrezzature insufficienti, ma non dobbiamo sottovalutare l'abilità eccezionale dei tuffatori indigeni. Comunque i sub moderni hanno ricuperato enormi ricchezze da relitti gia ispezionati in precedenza dieci o quindici volte con attrezzature meno perfezionate di quelle attuali. In passato furono compiuti pochi tentativi di ricuperare navi naufragate in acque profonde al disotto del limite di immersione in apnea. Esse giacciono ancora in gran parte sul fondo del mare, in attesa che coraggiosi sub vadano a scoprirle. I galeoni spagnoli non sono i soli velieri affondati con il loro prezioso carico. Nel Mediterraneo ci sono relitti di navi fenice, egiziane, greche e romane e, tra queste, alcune erano certo cariche di oro africano. Le navi che seguivano la rotta da Manila al Sud America trasportavano sicuramente porcellane asiatiche e altri oggetti preziosi. Così accadde che parte di questi tesori cinesi affondassero nelle acque del Pacifico meridionale. Lungo tutte le grandi rotte percorse da navi mercantili si trovano ancora molti relitti. Una delle prime rotte mercantili attraversava l'oceano indiano. I marinai, infatti, impararono ben presto a navigare sfruttando i monsoni che all'andata soffiavano in una direzione e al ritorno, nella stagione successiva, in senso opposto. Certo i naufragi non mancarono lungo quei percorsi molto battuti. Gli eventuali relitti di quelle navi, che risalgono all'era precristiana, interesserebbero di più gli archeologi che non i cacciatori di tesori. E' difficile localizzare i tesori sommersi, certo molto più difficile di quanto credono i bambini che sognano di trovare una mappa smarrita segnata con una X. A volte occorrono anni di ricerche prima di poter organizzare una spedizione; si devono decifrare manoscritti redatti in lingue antiche e predisporre costose ricognizioni. infine il fortunato scopritore del tesoro raramente può tenerselo tutto per sé. Un cittadino italiano e uno francese, indipendentemente dall'area in cui ricuperano un relitto, devono versare praticamente il 100 per cento del materiale trovato al governo che è il solo a decidere quale compenso spetti allo scopritore. Secondo le disposizioni dei governi spagnolo e portoghese le antiche navi, che un tempo battevano la loro bandiera, appartengono ancora a questi due paesi. Se un relitto è localizzato al largo delle coste della Florida, entro le acque territoriali, un quarto del tesoro spetta allo stato. Ma, nonostante questi imprevisti, ci sono ancora uomini che si sentono prudere le mani appena odono pronunciare le magiche parole «tesori sommersi».
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1 commento:

Unknown ha detto...

Stupendo.. Bell articolo..